Installare Mac OS X 10.7 Lion in VMware su Windows

Installare OS X Lion su VirtualBox non è possibile al momento, Empire EFI ancora non funziona e non esistono versioni modificate di VBox da poter utilizare. C’è però un’alternativa per chi voglia virtualizzare Lion come guest su Windows: usare VMware Workstation.

Su iModZone (ringrazio al3hex per il suggerimento) è stata resa pubblica una virtual machine già pronta che permette di eseguire Mac OS X 10.7 Lion come guest usando Windows come host. La VM pesa 4GB ma vale la pena scaricarla, infatti funziona alla perfezione 🙂

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Howto: VirtualBox+Fedora 15+GNOME Shell

fedora15 guest additions

Con VirtualBox 4.0.8 è stata incluso il supporto a GNOME 3 come si legge dal changelog:

3D support: fixed GNOME 3 rendering under Ubuntu 11.04 and Fedora 15

Vediamo come è possibile utilizzare GNOME 3 su Fedora 15 installata come Guest su VirtualBox. Dopo aver installato Fedora 15 in VirtualBox, la prima cosa da fare è installare le Guest Additions.

Su Fedora è necessario installare gli header del kernel linux e gcc, procedere così:

# yum install kernel-headers kernel-devel gcc

Dalla finestra di VirtualBox del sistema guest Fedora clicchiamo su “Dispositivi – Installa Guest Additions“, verrà montata la ISO delle Additions nel drive CD di Fedora 15. Navighiamo con Nautilus all’interno della cartella delle Guest Additions e clicchiamo su “Open Autorun Prompt” (oppure eseguire da terminale ./VBoxLinuxAdditions.run) come mostrato in figura:

fedora15 guest additions installazione

Partirà a questo punto l’installazione delle Guest Additions. Terminata la procedura di installazione dovremo arrestare Fedora 15 in modo da poter impostare le configurazioni corrette affinché GNOME Shell si avvii correttamente.

Da VirtualBox selezioniamo la macchina guest Fedora 15, clicchiamo su “Impostazioni”, andiamo quindi su “Schermo” e nella scheda “Video” mettiamo un segno di spunta su “Abilita accelerazione 3D“, io ho anche alzato a 42MB la memoria video tanto per essere tranquillo. Fatto questo siamo pronti ad avviare la macchina guest Fedora 15 e goderci GNOME Shell pienamente funzionante come si vede dallo screenshot qui sotto:

fedora15 gnome shell vbox

VirtualBox: avviare una macchina da pen drive USB

L’avvio di una virtual machine da pen drive USB non è stato ancora introdotto in VirtualBox. Come fare allora per provare se il trasferimento di una ISO di una distribuzione Linux (o di Windows 7) è avvenuto correttamente su pen drive e se il dispositivo è “bootable” utilizzando il software di virtualizzazione di Sun/Oracle?

Esiste un “escamotage” per avviare da pen drive USB con VirtualBox e voglio riportare di seguito i passi necessari su Linux e Windows, in modo da non dimenticarmi la procedura.

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OpenBSD 4.6: segmentation fault su VirtualBox (risolto)

È passato un po’ sotto silenzio, come spesso accade per questo SO, il rilascio di OpenBSD 4.6, eppure le novità introdotte davvero molte. Un nuovo server SMTP, chiamato smtpd, in sostituzione del vecchio (e “difficile”) Sendmail, pf abilitato di default, moltissimo nuovo hardware supportato e una completa rivisitazione dell’installer. Rispetto al passato, l’installazione è diventata molto più semplice, sempre “text based” ma veloce e comprensibile anche senza aver letto documentazione a riguardo, soprattutto se si decide di dedicare l’intero disco a OpenBSD e non si vuole applicare uno schema di partizioni “complesso”.

Ho deciso di provare il sistema operativo “sicuro di default” su VirtualBox, utilizzando la install46.iso, scaricabile da uno dei mirror. Purtroppo, in fase di installazione ho cominciato a ricevere dei messaggi di “segmentation fault” continui che non mi permettevano di completare la procedura.

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VirtualBox 2.2.0 r45486: impossibile ottenere un indirizzo IP con NAT-DHCP

VirtualBox 2.2.0 r45486 ha introdotto un bug molto fastidioso, almeno nella versione Windows, cioè l’impossibilità per il sistema guest virtualizzato di riuscire ad ottenere un indirizzo IP se impostato il NAT-DHCP.

Ho riscontrato il problema su un host Windows Vista e un sistema guest Windows XP, ma penso sia presente anche con altri sistemi. Qualcuno ha risolto eseguendo nuovamente il setup.exe di VirtualBox scegliendo l’opzione “Repair”, altri hanno risolto con una reinstallazione completa del software. Nel mio caso, la riparazione non ha sortito alcun effetto così cercando meglio tra i bug segnalati dagli utenti ho trovato la soluzione.

Basta scaricare una versione modificata di VBoxDD.dll, resa disponibile in un file zip, rinominare VBoxDD.dll in VBoxDD.dll.old (sempre meglio avere una copia di backup nel caso si avessero problemi con la nuova dll) nella cartella di installazione di VirtualBox e copiare la versione modificata di VBoxDD.dll presente nell’archivio zip.

Dopo la sostituzione della dll, la macchina guest Windows Xp ha ricominciato ad ottenere un indirizzo IP, quindi penso possa risolvere problemi anche ad altri utenti del programma. Peccato il team di sviluppo non abbia ancora rilasciato una patch correttiva.

CentOS 5.3 netinstall su VirtualBox

Nelle ultime settimane sto facendo qualche piccolo passo verso le distro “rpm based”. Prima ho dato una chance a Fedora 11 Beta ma, almeno su VirtualBox, le prove fatte sono state deludenti. Lento in maniera imbarazzante in avvio, il LiveCD della Beta non ha brillato neppure una volta caricata l’interfaccia grafica. Eppure alla macchina virtuale avevo dedicato 512MB. Comunque non mi sono dato per vinto e ho voluto dare un’altra possibilità alle derivate di Red Hat uscite nelle ultime settimane provando CentOS 5.3.

Per l’installazione su VirtualBox ho utilizzato la netinstall.iso, CentOS-5.3-i386-netinstall.iso, scaricabile da uno dei tanti mirror. Grazie a questa ISO minimale si può installare la distribuzione scaricando i pacchetti necessari da Internet, utilizzando i repository messi a disposizione. Basta impostare come metodo di installazione “HTTP” e fornire un mirror e un path adeguato. Nel mio caso ho inserito:

server: mirror.centos.org
path: centos/5.3/os/i386

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Test: Caos Linux NSA 1.0.8

system profile
system profile

Giorni fa ho letto una notizia su Distrowatch relativa a Caos Linux NSA, una distribuzione adatta a high performance computation (HPC), server e appliance (firewall, NAS etc.).

Incuriosito, ho deciso di provarla su VirtualBox 2.1.4 (usando come template RedHat) e devo dire di esserne rimasto piacevolmente colpito. Si tratta di una derivata di RedHat/CentOS veramente veloce e dotata di tool molto potenti per la gestione del sistema. In fase di installazione Caos Linux utilizza un installer scritto “from scratch” chiamato Cinch. Selezionando l’opzione “autoinstall” il sistema viene installato senza che l’utente debba rispondere ad alcuna domanda: vengono create 2 partizioni, “/” “boot”, formattate con ext3 e creato uno swap. Terminato il partizionamento inizia il vero e proprio processo di installazione che è completamente automatizzato. L’utente vede solo una percentuale crescente.

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