Ubuntu: riparare Plymouth e LightDM

Dopo aver installato xubuntu-desktop e averlo disinstallato su Ubuntu 11.10 ho riscontrato diversi problemi riguardanti sia l’immagine che si visualizza durante il boot di Ubuntu (gestita da Plymouth), sia l’immagine di sfondo (background image) visualizzata nella schermata del login manager LightDM. Nel mio caso l’immagine di avvio era completamente sparita mentre in LightDM si visualizzava soltanto un’immagine di color viola invece del classico desktop di Ubuntu.

Voglio dare alcuni consigli che mi hanno permesso di risolvere i problemi con Plymouth e LightDM che penso possano essere utili anche a tutti gli utenti Ubuntu che abbiano mal funzionamenti relativi all’immagine di avvio e a quella di background del login manager.

La prima cosa che ho fatto per riavere l’immagine di default di Ubuntu al boot è stata di eliminare le personalizzazioni applicate da xubuntu-desktop:

sudo apt-get remove xubuntu-plymouth-theme
sudo apt-get remove plymouth-theme-xubuntu-logo
sudo apt-get remove plymouth-theme-xubuntu-text

Questi comandi hanno solo in parte rimesso a posto il tema di avvio di Ubuntu gestito da Plymouth, così ho scaricato ed eseguito uno script, chiamato fixplymouth, che corregge gli errori che si possono avere con delle configurazioni errate di Plymouth:

wget http://launchpadlibrarian.net/57638460/fixplymouth
chmod +x fixplymouth
./fixplymouth

Al riavvio di Ubuntu il la splash image al boot di Ubuntu è tornata quella predefinita (logo di Ubuntu con progress bar fatta da punti bianchi che diventano viola).

Per quanto riguarda invece LightDM ho dapprima provato a modificare i file di configurazione per riportare tutto come da impostazioni di default di Ubuntu 11.10:

sudo nano /etc/lightdm/lightdm.conf

qui ho impostato “ubuntu” come sessione predefinita:

user-session=ubuntu

per quanto riguarda la voce “greeter-session” ho lasciato:

greeter-session=unity-greeter

a questo punto ho modificato il file unity-greeter.conf per reimpostare la corretta immagine di background presente nella schermata del login manager LightDM:

sudo gedit /etc/lightdm/unity-greeter.conf

le impostazioni che ho messo sono le seguenti;


[greeter]
background=/usr/share/backgrounds/warty-final-ubuntu.png
logo=/usr/share/unity-greeter/logo.png
theme-name=Ambiance
icon-theme-name=ubuntu-mono-dark
font-name=Ubuntu 11
xft-antialias=true
xft-dpi=96
xft-hintstyle=hintslight
xft-rgba=rgb

purtroppo tutte queste modifiche possono non portare al ripristino dell’immagine di background di LightDM. Nel caso continuaste ad avere problemi si può passare alle maniere forti disinstallando LightDM:

sudo apt-get install –reinstall ubuntu-desktop

sudo apt-get --purge remove lightdm
sudo apt-get install lightdm

nel caso invece vogliate proprio eliminare LightDM in favore di GDM basterà installarlo:

  • sudo apt-get install gdm
  • se voleste tornare indietro e rendere LightDM il login manager predefinito sarà sufficiente dare il comando:

    sudo dpkg-reconfigure lightdm

    o

  • sudo dpkg-reconfigure gdm
  • scegliendo quale dei due login manager volete rendere predefinito.

    Tutti i comandi che ho elencato funzionano sia su Ubuntu 11.10, sia su Ubuntu 12.04 Alpha 1 (da poco installata sul mio Samsung NC10).

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    Ubuntu: strumenti per rilevare la compromissione di un sistema

    È passato più di un mese da quando Kernel.org è stato messo in manutenzione a causa della compromissione dei suoi server. Ieri Greg Kroah-Hartman ha inviato un messaggio alla Linux Kernel Mailing List spiegando che l’hacking dei server è stato reso possibile grazie a un sistema infetto di uno degli sviluppatori di Linux.

    Kroah-Hartman ha fornito alcuni consigli su come rilevare la compromissione di un sistema Linux, in questo post voglio fare altrettanto prendendo come distribuzione di esempio Ubuntu.

    Vediamo gli strumenti che si possono usare per rilevare la compromissione di Ubuntu e/o l’infezione da parte di rootkit:

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    Reptyr: quando screen non basta

    Lo scenario è questo: vi collegate alla vostra Linux box via SSH, avviate un processo che si rivela molto lungo ma non avendo avviato il processo con screen non potete disconnettere la connessione SSH senza interrompere il processo. Con reptyr è possibile riagganciarsi al processo avviato da un altro terminale in cui si utilizzi GNU screen (se non sapete usarlo qui trovate un bel quickstart), consentendo in questo modo di sganciarsi e riagganciarsi senza interrompere il processo in corso.

    Il funzionamento di reptyr è veramente semplice:

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    Ubuntu: postare log su Pastebin da riga di comando e non solo

    Pastebin, per chi non lo conoscesse, è un servizio utilissimo per pubblicare log o file binari sul Web. Si rivela utilissimo ad esempio per ricevere assistenza da parte di utenti più esperti che possano analizzare i nostri log. Non sempre però, specie su Ubuntu, si ha accesso a un’interfaccia grafica che ci consenta di copiare e incollare su Patsebin i nostri log. Quando si ha a disposizione solo un’interfaccia testuale su Ubuntu può far davvero comodo riuscire comunque a pubblicare i propri log su Pastebin. In questo ci viene in aiuto pastebinit, un tool da riga di comando che si occupa proprio di ricevere l’output di un comando e postarlo su Pastebin. Essendo presente nei repository di Ubuntu lo si può installare facilmente con i seguenti comandi:

    sudo apt-get update
    sudo apt-get install pastebinit

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