Google Chrome su Slackware 12.2

Google Chrome è disponibile dalla scorsa settimana in versione Linux solo per Ubuntu e Debian, ma con qualche piccolo “trucco” è possibile eseguire il browser anche su Slackware.

Per prima cosa è necessario installare alien (scaricabile da Slacky in formato tgz) per convertire il pacchetto .deb disponibile per Ubuntu in un .tgz per Slackware. Il comando per la conversione è:

$ alien --to-tgz google-chrome-unstable_current_i386.deb

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Slackware 12.2 su Eee PC 701

Stanco delle comodità offerte da CrunchEee, derivata di Ubuntu che utilizzavo da tempo su Eee PC 701, ho deciso di tornare alle origini, sporcandomi di nuovo le mani con il terminale e la cara vecchia Slackware. L’installazione Slackware 12.2 su Eee PC non presenta particolari difficoltà, ed esistono guide ben fatte sull’argomento. A me è bastato collegare un masterizzatore DVD esterno al netbook ed effettuare il boot per procedere con l’installazione di Slack sull’hard disk SSD dell’Asus.

L’unica accortezza in fase di partizionamento/formattazione consiste nella scelta di ext2 come filesystem, lo swap non è necessario e può essere aggiunto successivamente utilizzando un file su una scheda SD. Nella scelta dei pacchetti ho deselezionato tutti i programmi inutili o troppo pesanti: KDE, KDEI (file di lingua del desktop environment), Giochi, sorgenti del kernel.

Come detto l’installazione fila liscia e al termine si ha un sistema completo ma non ancora adatto all’utilizzo ottimale su Eee PC. Ecco i passi necessari a personalizzare Slackware 12.2 per funzionare al meglio sul netbook di Asus.

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Installare un sistema Slackware 12.2 minimale con i tagfiles

Può capitare a volte di voler installare un sistema Slackware minimale, privo di interfaccia grafica e di software accessori che non servono ad esempio per l’utilizzo server. Per portare a termine un’installazione minimale di Slackware 12.2 (e precedenti) è necessario soltanto il primo CD-ROM. Basta avviare l’installazione e al momento della scelta dei pacchetti selezionare soltanto le seguenti serie:

  • a
  • ap
  • d
  • e (opzionale se si vuole installare emacs)
  • l
  • n

Tuttavia per effettuare un’installazione automatizzata, cioè senza intervenire per confermare la scelta dei pacchetti, è necessario utilizzare i cosiddetti tagfiles. Si tratta di semplici file di testo presenti in ogni cartella del CD di Slackware contenente pacchetti tgz che danno istruzioni su cosa fare durante l’installazione.

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Slackware 12.2 RC1 provata su VirtualBox

Oggi ho avuto modo di provare la nuova Slackware 12.2 RC1 scaricando un’immagine DVD del ramo current. Non avendo partizioni da sacrificare ho installato Slack su VirtualBox scegliendo come template “Linux 2.6” (gli sviluppatori di VirtualBox dovrebbero aggiungere Slack).

Devo dire che è stato bello trovare cfdisk per creare le partizioni e rivedere il setup ncurses di Slackware: passano gli anni ma la semplicità è rimasta la stessa. Unica differenza rispetto a quando ho installato l’ultima volta Slackware (credo fosse una 9.0 che in seguito ho sempre aggiornato senza utilizzare il setup) è la creazione di una USB stick che ora viene proposta come alternativa alla creazione di un floppy di ripristino. Per il resto, anche a sistema avviato, tutto è rimasto esattamente uguale. Con VirtualBox al momento ho riscontrato solo qualche problema con la risoluzione dello schermo di Slack e con il puntatore del mouse.

UPDATE: ho risolto i problemi con la risoluzione dello schermo e il mouse installando le Guest Additions e modificando xorg.conf aggiungendo la risoluzione “1280×1024”.