Chrome: Server di aggiornamento non disponibile (errore: 3)

Da qualche giorno ricevevo con Google Chrome Devel su Windows 7 il seguente messaggio di errore quando andavo a verificare la presenza di update cliccando su “Informazioni su Google Chrome”:

Server di aggiornamento non disponibile (errore: 3)

oppure, con Chrome in inglese:

Update Server not available: error 3

L’errore segnala l’impossibilità di eseguire l’aggiornamento automatico di Chrome. Su Windows è possibile ripristinare il normale funzionamento dell’aggiornamento di Google Chrome nel seguente modo:

  1. portarsi nella directory “C:\Users\VostroNomeUtente\AppData\Local\Google\”;
  2. premere contemporaneamente il tasto Shift+tasto destro del mouse sulla cartella “Update” e nel menu contestuale che si aprirà selezionare “Apri finestra di comando qui”;
  3. nel prompt dare il seguente comando GoogleUpdate.exe /RegServer

L’aggiornamento automatico di Chrome dovrebbe ricominciare a funzionare immediatamente.

Google Chrome su Slackware 12.2

Google Chrome è disponibile dalla scorsa settimana in versione Linux solo per Ubuntu e Debian, ma con qualche piccolo “trucco” è possibile eseguire il browser anche su Slackware.

Per prima cosa è necessario installare alien (scaricabile da Slacky in formato tgz) per convertire il pacchetto .deb disponibile per Ubuntu in un .tgz per Slackware. Il comando per la conversione è:

$ alien --to-tgz google-chrome-unstable_current_i386.deb

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Google Chrome provato su Ubuntu

Dopo l’annuncio sul Chromium Blog della disponibilità di versioni per sviluppatori di Chrome per Linux, ho deciso di provare la build su Ubuntu. Per ora è abbastanza semplice installare Chrome su Ubuntu e Debian grazie alla presenza di un .deb, strano non ci siano versioni anche per le rpm based.

Basta scaricare il pacchetto .deb e dare da console “sudo dpkg -i google-chrome-unstable_current_i386.deb” per avere Chrome installato su Ubuntu (nel mio caso Ubuntu 9.04). Dando “dpkg -c google-chrome-unstable_current_i386.deb” invece possiamo sbirciare all’interno del pacchetto, avendo un’anteprima dei file che saranno installati. Tra questi, immancabile, il sistema di aggiornamento automatico che Chrome effettua servendosi di un script che viene inserito nella directory /etc/cron.daily, effettuando un check degli update disponibili giornalmente.

Per effettuare l’update, Chrome aggiunge un repository, non andando a modificare “/etc/apt/sources.list” direttamente, ma aggiungendo il file google-chrome.list in /etc/apt/sources.list.d. Il repository aggiunto è “deb http://dl.google.com/linux/deb/ stable main”.

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Come far andare in crash Google Chrome

Al di là dei vari “about:” digitabili nella barra degli indirizzi di Google Chrome (about:plugins, about:dns, about:stats e così via) il browser di Mountain View ha anche un’altra piccola “chicca”.

Provate a digitare “:%” (senza virgolette) nella barra degli indirizzi e scoprirete come è facile far andare in crash Chrome. Spiegazioni e proof-of-concept dell’URL handler crash in chrome.dll su SecuriTeam Blog e EvilFingers. Occhio alle URL che digitate e cliccate 😉

Google Chrome: prime impressioni

Sto provando Google Chrome da qualche minuto e l’impressione è buona. La velocità di caricamento delle pagine è notevole, l’interfaccia grafica è minimalista in pieno stile Google, la navigazione in incognito sembra fare il suo dovere. Due cose che mi piacciono in particolare sono le traduzioni scelte: “Roba da smanettoni” (finalmente questa categoria trova il suo riconoscimento) e “Statistiche per nerd“.

Queste ultime sono delle statistiche che permettono di analizzare l’utilizzo di memoria, utile proprio per veri nerd. Da “Roba da smanettoni” invece mi sarei aspettato qualcosa di più: un esempio sono le impostazioni di un proxy che si appoggiano a Internet Explorer.

Per ora il fiore all’occhiello imho sono il Task Manager integrato (richiamabile con la combinazione SHIFT+ESC oppure da tasto destro sulla barra di Chrome) che permette di killare i tab singolarmente e la Navigazione in incognito (una scheda in incognito si apre con CTRL+SHIFT+N). Eventualmente basta cliccare su un link con il tasto destro per aprire una URL in incognito.

Per il resto penso che per me, come per molti smanettoni, Firefox sia diverse spanne avanti. Non c’è paragone in termini di personalizzazione, il browser Mozilla esce a testa alta dal confronto. Anche Internet Explorer 8 e Opera 9 sono molto più completi ma il minimalismo di Chrome e alcune idee azzeccate sono decisamente un buon punto di partenza. Chissà che l’entrata in campo di Google non riesca a infrangere la “monocultura dei browser” di cui parlavo solo ieri.

Google Chrome e la monocultura dei browser

Fresco di una prova avvenuta stamattina con Internet Explorer 8 Beta 2 ho letto nel pomeriggio di oggi del rumor riguardante il browser in cantiere nei laboratori Google che dovrebbe prendere il nome di Chrome, stando a quanto riportato da Google Blogoscoped (ripreso ormai da decine di articoli su Techmeme).

A quanto pare la “browser war“, quella vera, sta per ricominciare e questa volta gli sfidanti combatteranno in una sorta di “royal rumble” (per usare un termine del wrestling). Il fatto singolare è che sia Internet Explorer, sia Firefox, sia Google Chrome usano rendering engine differenti: Trident per IE, Gecko per FF e WebKit per Chrome. Ma questa, a ben vedere, è forse l’unica differenza sostanziale tra i tre.

Mi sembra infatti che ormai si stia stabilendo una sorta di “monocultura” per quanto riguarda il design e le funzionalità dei browser web. Tutti hanno i tab, tutti hanno funzionalità di sicurezza, tutti hanno una search box con vari provider selezionabili, tutti hanno l’immancabile barra degli indirizzi che ormai suggerisce e guida l’utente. Insomma più che innovare e cercare di “vincere la guerra” con delle vere innovazioni i browser più noti si stanno appiattendo in una monocultura.

Che dire, se guerra deve esserci tra i browser, che almeno gli esperti di usabilità e interfacce utente inizino a ragionare in modo realmente innovativo. Qualche speranza forse arriverà dai Mozilla Labs (o forse dagli sviluppatori di Opera) ma per ora siamo in piena “monocultura”…insomma se anche dovesse arrivare Google Chorme mi sembra sulla carta solo un’altra voce nel coro.

UPDATE: La notizia del lancio imminente di Google Chrome è stata confermata ufficialmente