Sunbird, il calendario opensource che insidia Outlook

MozillaZine ha annunciato il 4 febbraio la disponibilità della prima release ufficiale di Sunbird. Arrivato alla versione 0.2 e disponibile per Windows, Linux e MacOsX, Sunbird è la versione standalone del calendario incluso in Mozilla. Come Firefox e Thunderbird l’interfaccia è realizzata con il linguaggio Xul ed è semplice e efficace.


Nelle intenzioni dei suoi creatori Sunbird vuole essere un rivale di Microsoft Outlook per quanto riguarda le funzioni di calendario del software di Redmond. La strada da percorrere è ancora molto lunga e il software Microsoft rimane leader nel settore dei calendari e dei personal information manager per Windows ma sicuramente Sunbird merita di essere provato. Ecco la pagina del download: http://www.mozilla.org/projects/calendar/sunbird_download.html

Il browser di Google

La settimana passata ha rafforzato le convinzioni di molti. Google si sta preparando a fare il suo ingresso nella battaglia dei browser.
Il motore di ricerca ha assunto prima Ben Goodger, uno tra i principali sviluppatori di Mozilla Firefox, e a seguire Darin Fisher altro coder del progetto Firefox.

Sebbene dalla “grande G” abbiano sempre negato di voler realizzare un proprio browser (in grado di detronizzare Internet Explorer) ormai gli indizi iniziano a essere troppo evidenti. Prima l’acquisto del dominio gbrowser.com verificabile dai più scettici effetuando un “whois” attraverso Sam Spade. Poi l’assunzione di due tra i più quotati tra gli sviluppatori di Firefox. Due indizi farebbero pensare a una prova…


Ma Google, secondo alcuni esperti come John C. Dvorak, si starebbe muovendo anche nella realizzazione di un proprio sistema operativo. A comprovare l’ipotesi sarebbe l’assunzione di Rob Pike un altro programmatore, questa volta impiegato presso i Bell labs, esperto nella realizzazione di sistemi operativi distribuiti.
Il sitema operativo su cui Pike sta lavorando da anni insieme a altri noti sviluppatori come Dave Presotto (altro impiegato di Google), si chiama Plan 9, è un clone di Unix e e prende il nome dal film di Ed Wood “Plan 9 from outer Space“. La particolarità di Plan 9 è di essere un sistema adatto al grid computing e al clustering…caratteristiche molto interessanti per Google nel caso volesse intraprendere la realizzazione di un innovativo sistema operativo web based in grado di sfruutare la potenza di calcolo di tutti i pc connessi a Internet.

L’alternativa opensource a Dreamweaver

Si chiama NVU (pronunciato N-view) il software opensoruce che cerca di dar battaglia a Microsoft Frontpage e a Macromedia Dreamweaver.
Facile, dall’interfaccia user friendly e soprattutto molto più leggero in termini di occupazione di memoria rispetto ai rivali, NVU è un editor WYSIWYG (what you see is what you get). Non dovremo conoscere neanche un tag html per realizzare siti web di tutto rispetto. Sponsorizzato da Linspire (ex Lindows) NVU era inizialmente un software dedicato soltanto a piattaforme Linux. Presto però NVU è stato portato anche su altre architetture compreso Windows e Mac.

L’ultima versione disponibile al momento in cui scrivo è la 0.70 basata su Mozilla Firefox 1.0 e sul motore di rendering Gecko.
NVU è a buon diritto un componente delle applicazioni standalone derivate da Mozilla come Firefox e Thunderbird ed è come questi ultimi realizzato a livello di interfaccia grafica con il linguaggio XUL. Chi è abituato a utilizzare Firefox si troverà dunque a suo agio con NVU.


Per chi fosse scettico riguardo alle potenzialità di questo editor ecco un’immagine dell’interfaccia nella sua versione per Windows:

NVU main screen

Microsoft Antispyware Beta 1: prova sul campo

Finalmente Microsoft ha reso pubblico il suo tool antispyware: Microsoft Antispyware Beta 1.
Come si capisce dal nome il software è ancora in fase di beta test, quindi ne consiglio l’installazione a un pubblico di utenti esperti.
MsAntispyware non è altro che un remake di GiantAntispyware, software che, come si ricorderà, è stato acquisito di recente da Microsoft.

Una mia prima prova su strada del tool Microsoft su www.zeusnews.it.
Intanto ecco due screenshot relativi alla schermata principale del programma e al risultato della scansione effettuata sul sistema Windows Xp di prova:




mainScreen

ScanResult

Una toolbar contro le cybertruffe

Il 2005 potrebbe essere un anno più sicuro per gli utenti di Internet Explorer. La nota società di sicurezza Netcraft ha infatti realizzato una toolbar in grado di integrarsi nel browser Microsoft segnalando e bloccando (quando possibile) le potenziali truffe a cui si potrebbe andare incontro nella normale navigazione.
Il software punta a combattere una forma di cybertruffa molto comune: il phishing.

Puoi continuare a leggere questo articolo su www.zeusnews.it



Intervista a RMS //Richard Matthew Stallman//

Su LinuxDevCenter è apparsa un’intervista al grande Richard Stallman realizzata da Federico Biancuzzi (giornalista dell’ottima rivista Linux&Co).

Molte le domande su cui Stallman non ha mancato di fornire risposte interessanti.


Una domanda in particolare ha evidenziato i contrasti tra il padre del progetto Gnu e Linus Torvald (creatore del kernel Linux). Biancuzzi ha chiesto a RMS come valuti l’utilizzo da parte di Torvald di un software proprietario BitKeeper per la gestione distribuita delle modifiche ai sorgenti del kernel.


Ecco il botta e risposta (in inglese) tra Biancuzzi e RMS:

FB: GNU/Linux (the complete OS!) is probably the most known free software project. What do you think about the fact that Linux (the kernel!) uses a proprietary program to manage its source code?


RMS: It is unfortunate when anyone uses proprietary software. Using it publicly for the development of a prominent free software package is particularly unfortunate, because it sets a bad example for the community.


FB: Isn’t there any free alternative under development?


RMS: There are already free programs that do the same basic job. Linus Torvalds feels they are not convenient enough, and he values convenience more than he values standing firm for freedom. I think that is leading the community in the wrong direction.


As part of the GNU Project, Tom Lord is developing a new free source control system called Arch, which we hope will outdo the proprietary ones. But just because we are competing with proprietary software on issues of technical merit doesn’t mean we think people should choose the program for source control based on technical qualities alone. That would mean assigning zero value to freedom itself. If you value freedom, you will resist the temptation to use a program that takes away your freedom, whatever technical advantages it may have.


Tratto da: Freedom, Innovation, and Convenience: The RMS Interview

P2P in sole 9 righe di codice

Slashdot come al solito offre ottimi spunti. Un botta e risposta tra un professore di informatica di Princeton e un giovane programmatore Canadese ha prodotto il più piccolo programma di file sharing mai concepito: solo 9 righe di codice.

Inizialmente il professor Ed Felten di Princeton coadiuvato dallo studente J. Alex Halderman ha realizzato quello che sembrava essere la più piccola applicazione P2P al mondo. TinyP2P, questo il nome del programma, è racchiuso in sole 15 righe di codice in linguaggio Python. Lavora sul protocollo HTTP e sul protocollo XML-RPC e non consente l’utilizzo su network molto estesi.
Ecco il listato:

# tinyp2p.py 1.0 (documentation at http://freedom-to-tinker.com/tinyp2p.html)
import sys, os, SimpleXMLRPCServer, xmlrpclib, re, hmac # (C) 2004, E.W. Felten
ar,pw,res = (sys.argv,lambda u:hmac.new(sys.argv[1],u).hexdigest(),re.search)
pxy,xs = (xmlrpclib.ServerProxy,SimpleXMLRPCServer.SimpleXMLRPCServer)
def ls(p=""):return filter(lambda n:(p=="")or res(p,n),os.listdir(os.getcwd()))
if ar[2]!="client": # license: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0
  myU,prs,srv = ("http://"+ar[3]+":"+ar[4], ar[5:],lambda x:x.serve_forever())
  def pr(x=[]): return ([(y in prs) or prs.append(y) for y in x] or 1) and prs
  def c(n): return ((lambda f: (f.read(), f.close()))(file(n)))[0]
  f=lambda p,n,a:(p==pw(myU))and(((n==0)and pr(a))or((n==1)and [ls(a)])or c(a))
  def aug(u): return ((u==myU) and pr()) or pr(pxy(u).f(pw(u),0,pr([myU])))
  pr() and [aug(s) for s in aug(pr()[0])]
  (lambda sv:sv.register_function(f,"f") or srv(sv))(xs((ar[3],int(ar[4]))))
for url in pxy(ar[3]).f(pw(ar[3]),0,[]):
  for fn in filter(lambda n:not n in ls(), (pxy(url).f(pw(url),1,ar[4]))[0]):
    (lambda fi:fi.write(pxy(url).f(pw(url),2,fn)) or fi.close())(file(fn,"wc"))



Per tutta risposta Matthew Skala, insoddisfatto del risultato di Felten, ha prodotto un programma di sole 9 righe di codice scritto nel linguaggio Perl. Si tratta di Molester, probabilmente il più piccolo programma di file sharing mai realizzato.
Ecco il listato:

$p=shift;$a=shift;i(shift);use Socket;socket S,PF_INET,SOCK_STREAM,6;
bind S,&a($a);listen S,5;$/=undef;while(@ARGV&&($_="$p $a f".shift)||
accept(C,S)&&($_=)&&close C){m!^(.*?) (.*?) ([e-i])([^/]*)/(.*)$!s&&
$1 eq$p&&&$3($2,$4,$5);}sub e{open F,'>',$_[1];print F $_[2];close F}
sub f{&s($_,@_)foreach keys %k}sub g{open(F,'<',$_[1])&&&s($_[0],$a,
"e$_[1]",);close F}sub h{&s($_[0],$_,'i')foreach keys %k}sub i{$k{
$_[0]}=1}sub a{$_[0]=~/^(.*):(\d+)$/&&$2>2e3&&sockaddr_in($2,inet_aton(
$1))}sub s{socket X,PF_INET,SOCK_STREAM,6;$w=shift;if(connect X,&a($w)
){print X "$p $_[0] $_[1]/$_[2]";close X}else{undef $k{$p}}}