Il blog ha (finalmente?) un logo

Sono giorni che mi guardo intorno per trovare un degno sostituto del tema che uso, Simpla widgetized. Sentivo un po’ di stanchezza verso la grafica così ho fatto una ricognizione tra le centinaia di temi per WordPress che incontrassero le mie preferenze. Volevo un tema leggero, semplice (pochi file) e spartano nella grafica, facile da modificare, SEO friendly e aggiornato.

La prima opzione valutata è stata Twenty Ten, il tema di default di WP 3.0. Dalla sua ha il fatto di essere aggiornato con le ultime novità ma la quantità di modifiche da apportargli per renderlo vicino ai miei gusti sarebbero state troppe e avrebbero richiesto la creazione di un child theme. A livello SEO Twenty Ten crea moltissime pagine duplicate (basta pensare che di default in ogni post viene linkata la pagina autore e la pagina degli archivi per data) è tutto sommato piuttosto lento (cosa che non piace affatto a Google) e la modifica dei file è piuttosto complessa a causa delle moltissime funzioni implementate (vedere functions.php per credere). Non è escluso che in futuro possa utilizzarlo ma per ora l’ho scartato.

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Trasferire un dominio .it, informazioni utili da sapere

Con la registrazione sincrona dei domini .it, entrata in vigore dal 28 Settembre 2009, per la registrazione di un nuovo dominio non è più necessario inviare un fax con la Lettera di Assunzione di Responsabilità (LAR) al “Registro.it” (Istituto di Informatica e Telematica – CNR), l’autorità che si occupa della registrazione dei domini. Tutto bene se si deve registrare ex-novo un dominio, ma i problemi arrivano quando si deve effettuare il trasferimento di un dominio .it.

Le grane arrivano in primis per una differenziazione nei termini usati dal “Registro.it” per gestire il “cambiamento epocale” della registrazione sincrona: la prima cosa da capire è la differenza tra Maintainer e Registrar.

  • Maintainer è un provider che continua a offrire la registrazione asincrona, cioè con l’invio di un fax, per consentire a un Registrant, cioè alla persona fisica o società, di registrare un dominio.
  • Registrar invece è un fornitore che consente di registrare immediatamente un dominio .it senza fax e senza lungaggini inutili.

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Konami Code su WordPress con WP-Cornify

konami code
konami code

Ho deciso di rompere (momentaneamente?) l’austerità del blog inserendo un Konami Code. Per implementare facilmente la cosa, sono ricorso all’utilizzo del plugin WP-Cornify, un plugin per WordPress, che prendendo spunto dal lavoro di Paul Irish, fa apparire sullo schermo degli unicorni ogni volta che si effettua la combinazione di tasti del Konami Code.

Non so quanto lascerò attivo il plugin, ma nel frattempo ho colto l’occasione per segnalare il blog a Konami Code Sites.

Dreamhost “regala” due anni di hosting

Saldi di inizio anno anche per Dreamhost. Fino a ieri l’hosting, a mio avviso, più completo in circolazione offriva il pacchetto di due anni di hosting a soli 10 dollari invece che $214.80. La promozione è terminata ma da oggi invece è attivo un nuovo promo code220“, che consente uno sconto del 90% sul prezzo totale dei due anni di hosting arrivando a soli $21.48.

Conoscendo gli ottimi servizi offerti dall’hosting di Dreamhost, che per certi versi lo avvicinano all’avere un virtual private server, ho deciso di farmi un regalo acquistando un dominio (sono riuscito a prendere un .com potenzialmente ad altro traffico…) e i due anni di hosting (peccato non averlo potuto comprare a 10 dollari). Chissà magari potrei anche decidere di spostare finalmente bufferOverflow.it su Dreamhost, anche se WebPerte fino adesso non mi ha mai dato un problema.

Sarà molto divertente poter tornare ad avere illimitati domini ospitabili, accesso SSH e soprattutto server MySQL raggiungibili anche dall’esterno e non solo da localhost, possibilità che in passato mi è stata molto utile per sperimentare con applicazioni e siti web creati per clienti ed amici.

SEO in Facebook: la creazione delle pagine

Negli ultimi tempi si sta parlando sempre di più di Facebook, ma per ora la discussione riguarda le potenzialità a livello “sociologico” del social network e poco le potenzialità a livello SEO. Solo qualche giorno fa mi è capitato di leggere un articolo interessante a proposito su SearchEngineJournal e penso che la strada da battere per chi vuole sfruttare Facebook per l’ottimizzazione sui motori di ricerca sia la creazione di pagine.

I gruppi sono uno strumento potente a livello di marketing mentre le pagine possono avere potenzialità anche a livello SEO. Una pagina in Facebook ha una URL search-engine-friendly e può essere pubblicata diventando visibile a tutti, crawler dei motori compresi.

I link inseribili hanno tutti il nofollow e al momento le pagine non figurano proprio bene nelle SERP (per usare un eufemismo) ma hanno un tag title e una description (gli unici veri meta tag da considerare?), oltre alla possibilità di aggregare contenuti su uno stesso argomento. Tutto questo basta a renderle appetibili?

La domanda andrebbe fatta a chi si occupa tutti i giorni di ottimizzazione per i motori di ricerca ma, a mio modesto parere, troppo poco stanno facendo i SEO specialist per sfruttare un social network “potente” come Facebook in cui le pagine potrebbero essere la vera chiave per campagne SEO mirate.

Clic facile e commenti cancellati…

Chiedo umilmente scusa a tutti i visitatori del blog che hanno inserito commenti successivi al 31-07-2008: per un errore (imperdonabile) del sottoscritto sono stati cancellati in un sol colpo.

Avevo tonnellate di commenti spam messi in moderazione così ho iniziato a cancellare senza pietà, ma non mi sono accorto a un certo punto di essere arrivato ai “commenti buoni”. Credo siano venti i commenti cancellati…

Ovviamente farò di tutto per stressare il team di WordPress per inserire nelle prossime versioni una funzione di undelete dei commenti cancellati oppure, meglio ancora, una zona grigia (tipo cestino) che archivi temporaneamente i commenti da cancellare.

Per il momento però (oltre a cercare un backup che mi permetta di ripristinare i commenti) non posso far altro che chiedere scusa a tutti i commentatori che hanno visto cancellato il loro prezioso contributo: ho il capo cosparso di cenere.

Yammer, Twitter con una marcia in più per le imprese

Pur non essendo un grande fan di Twitter non potevo resistere dal provare Yammer, uscito vincitore del TechCrunch50. Si tratta di un clone di Twitter indirizzato a società o gruppi di utenti che condividano la stessa mail. Basta avere un dominio e degli utenti con degli indirizzi mail per potersi iscrivere e dar vita a una sorta di Twitter multiautore privato. In pratica si riesce a mettere in piedi un network di utenti costantemente connessi l’uno con l’altro grazie a un sistema di update in tutto e per tutto uguale a Twitter, anche nell’interfaccia.

A disposizione c’è, oltre a un’interfaccia web, anche un client Adobe Air installabile molto simile a Twhirl con cui si possono scrivere e ricevere update da parte degli altri utenti in tempo reale. Inoltre è disponibile anche un client installabile su BlackBerry, su cui non so dire molto, non avendo un terminale con cui provarlo.

Nonostante la creazione di un network Yammer sia completamente gratuita, versando la modica cifra di 1 dollaro al mese per membro del network si accede a dei servizi aggiuntivi che permettono di cancellare contenuti e utenti del network, impostare una lunghezza minima delle password scelte dagli utenti, impostare un range di indirizzi IP autorizzati, impostare un logo personalizzato.

Al momento sto testando al lavoro Yammer, ma ho anche registrato un mio account “@bufferoverflow.it” e devo dire che il servizio è davvero molto utile e facile da usare ed ha un sistema di tagging molto intuitivo (basta anteporre il simbolo “#” a una parola per trasformarla in un tag).