Mandriva 2010.0: prova su strada

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Seguo sempre con interesse i nuovi rilasci di Mandriva e con l’uscita della versione 2010.0 ho deciso di fare qualche prova su strada per vedere se davvero i miglioramenti descritti dal team fossero reali. La versione che ho provato è Mandriva One 2010.0 in versione Gnome 2.28.1 (la versione KDE non fa per me).

Trattandosi di una LiveCD non ho potuto apprezzare le novità dell’installer. In compenso Mandriva One effettua un boot tutto sommato veloce, deve pur sempre riconoscere al volo tutto l’hardware presente sulla macchina, e come al solito piacevole sotto l’aspetto grafico.

Le macchine su cui ho testato Mandriva 2010.0 sono state: un notebook HP Pavilion DV6500, un Asus Eee PC 701 e un Samsung NC10. In tutti e tre i casi tutto l’hardware presente è stato riconosciuto perfettamente. Sul portatile e sul Samsung NC10 la reattività del sistema è stata ottima, un po’ meno su Eee PC 701 dove ho notato una notevole lentezza nell’utilizzo del sistema e nel lancio delle applicazioni.

Le cose che più mi hanno convinto in questa rapida prova sono state la cura del desktop, il riconoscimento delle schede wireless e la facilità con cui attraverso il “Centro di gestione di rete” e relativa applet possano essere configurate le connessioni di rete e infine il Centro di Controllo. Credo di averlo già detto su queste pagine, ma ribadisco che lo ritengo un tool fondamentale nella sua semplicità e chiarezza e penso che il team di Ubuntu dovrebbe pensare seriamente di replicarlo in toto.

Che dire, aspetto di vedere Fedora 12, da cui mi aspetto molto, ma per ora credo che Mandriva 2010.0 possa guadagnarsi lo scettro di miglior distribuzione desktop superando nell’usabilità complessiva Ubuntu 9.10 Karmic Koala. L’unica remora che mi rimane per abbracciare questa distribuzione e dargli spazio sugli hard disk dei miei PC è urpmi che mi sembra meno intuitivo e potente di apt-get per la gestione del software (personalmente non mi capita di usare GUI per installare/rimuovere programmi).