Mandriva 2009.1 provata su notebook e Eee PC 701

mandriva seed
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Con Mandriva 2009.1 sono state introdotte alcune novità interessanti: SpeedBoot per aumentare la velocità di avvio, ampia compatibilità con tutti (o quasi) i netbook sul mercato, e nuove immagini ISO ibride, facilmente installabili su pendrive USB. Grazie al nuovo tool Mandriva Seed (lo vedete nello screenshot), scaricabile da qualsiasi mirror della distro dalla cartella /devel/tools, ho deciso di trasferire la ISO di installazione su una pennetta USB da 2 GB.

Nella versione per Windows, Mandriva Seed non ha riconosciuto alcun drive USB collegato, ho così deciso di provare lo script per Linux mandriva_seed.sh su Ubuntu. Al primo tentativo, nonostante la procedura di trasferimento su pendrive sembrava fosse andata a buon fine, il tool non è riuscito a creare una pendrive bootable. Solo dopo una formattazione in fat32 con Gparted della pennetta, Mandriva Seed è riuscito a trasferire correttamente Mandriva 2009.1 su pendrive, rendendola avviabile.

Ho avuto modo di provare Mandriva 2009.1 sia sul mio notebook, un HP Pavilion dv6500, che su Asus Eee PC 701. Sul notebook la distribuzione si è comportata davvero bene: avvio abbastanza veloce (si trattava pur sempre di una LiveUSB) e tutto l’hardware riconosciuto perfettamente. Con mia grande sopresa, Mandriva 2009.1 è riuscita a riconoscere anche la scheda wireless Broadcom BCM4311: è bastato andare nel “Centro per la gestione delle reti” per poter configurare la scheda con autenticazione tramite WPA.

Su Eee PC 701, nonostante la distro venga pubblicizzata come netbook-friendly, Mandriva 2009.1 ha fallito miseramente. Tempo di avvio maledettamente lungo, non ho cronometrato ma di certo superiore di molto al minuto, e desktop praticamente ingestibile a causa di errori e di una lentezza clamorosa nell’interazione con il desktop environment KDE 4.2.2. Peccato perché, come al solito, l’impressione che offre questa distribuzione è di una notevole cura spesa da parte del team di sviluppo nel renderla ottimale per l’utilizzo desktop e dotarla di un riconoscimento hardware senza eguali: poterla provare su Eee PC sarebbe stato divertente.

Il giudizio complessivo, a parte l’impasse su Eee PC, è stato comunque buono e varrebbe la pena di provare Mandriva 2009.1 anche solo per poter apprezzare i miglioramenti apportati al Mandriva Control Center (drakconf) ora dotato anche di un nuovo MSEC (Mandriva Security Center).