Trasformare Ubuntu da immagine dd a virtual machine Vmware

Sono appena riuscito ad avviare con Vmware Server un’immagine dd di un sistema Ubuntu Gutsy Gibbon.

Oltre ad avere un’utilità per analisi di tipo investigativo su macchine compromesse è altrettanto utile per avere un’alternativa a Vmware Converter per sistemi Linux.

Il primo passo è utilizzare una distro Live da cui eseguire un’immagine bit per bit con dd del sistema Linux con il seguente comando:

dd if=/dev/hdX bs=64k conv=noerror,sync of=/drivedidestinazione/ubuntu.img

A questo punto si usa qemu-img (utility che si ha installando qemu) dando il seguente comando per convertire il file .img creato in .vmdk:

qemu-img convert ubuntu.img -O vmdk ubuntu.vdmk

L’operazione può durare anche delle ore, dipende dalla grandezza dell’immagine dd da convertire.

A questo punto con Vmware Server si crea un nuovo modello di virtual machine. Il disco rigido da usare sarà ovviamente il file ubuntu.vmdk ottenuto in precedenza.

Nel mio caso è stato necessario installare Grub nella virtual machine per avviarla. L’ho fatto ricorrendo a una Knoppix 4.0.2 fatta partire come prima unità di boot in Vmware e lanciando prima update-grub in chroot per creare un menu.lst nuovo di zecca e poi grub-install. Ovviamente non è un’operazione pulita per chi debba lavorare sulla macchina virtuale per un’indagine forense.

Fatto questo ho avuto finalmente il menu di Grub all’avvio della macchina virtuale, ho provveduto ad editare la partizione di root (premendo “e”) che è cambiata nel passaggio da macchina fisica a virtuale. Ho avviato il kernel e ho atteso di trovarmi difronte alla mia Ubuntu. Il boot è andato più o meno liscio anche se è stato davvero lento, solo il server grafico sembra avere qualche problema e mi trovo a interagire da console per ora.

In ogni caso la trasformazione da macchina fisica a macchina virtuale vmware è riuscita perfettamente con l’utilizzo di dd e qemu-img.

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